Robe da chiodi

Libeskind, Marinetti e Agostino

2 comments

1 maggio. Daniel Libeskind difende il suo grattacielo storto con un riferimento colto: la curvatura della cupola che Leonardo aveva abbozzato per la copertura del Duomo. E poi aggiunge una nota sul suo amore per Milano: «Quale altra città al mondo avrebbe potuto risvegliare il cuore di Marinetti e commuovere l’anima di Agostino»

Written by giuseppefrangi

Maggio 1st, 2008 at 7:56 pm

Posted in architettura

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2 Responses to 'Libeskind, Marinetti e Agostino'

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  1. Caro G., ti segnalo un mio commento all’articolo di Libeskind: http://word-ing.blogspot.com/2008/05/lettera-aperta-daniel-libeskind.html

    È un po’ lungo, ma non ho saputo resistere. Certe cose dovevo dirgliele!

    Grazie per il blog, ti seguirò sempre.
    LM

    Lorenzo

    1 Mag 08 at 9:56 pm

  2. Ho letto. Hai ragione. Ciò non toglie che quella frase di Libeskind avrei voluta sentirla dire da un architetto milanese di oggi…
    Questo mio più che un blog è “blog notes”, fatto per non dimenticarmi le cose che mi vengono in mente o che vedo…
    Un abbraccio
    Giuseppe

    gfrangi

    2 Mag 08 at 11:10 am

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