Visita con Giovanni Agosti alla Cappella Portinari.
Legge Longhi, Quesiti caravaggeschi, i precedenti: «Il telaio matematico che i fiorentini ostentavano come idolo artistico è qui di nuovo quasi cancellato, e l’occhio, come fosse già nato nella nuova visione, trascorre empiricamente, per impressione, entro lo spazio naturalizzato e versa, per così dire, in un misticismo mondano, tutto appreso ai particolari della “trista aiuola”»
Un’altra intuizione: la ristrutturazione della cappella, ripulita da tutti i segngi seicenteschi come prova dello “stile Paolo VI”