Meno. La casa del Parco (casa Tognella, 1946-53), capolavoro di Ignazio Gardella, è in restauro, fasciata dalle impalcature. Impalcature un po’ più alte del necessario. Dal figlio Jacopo scopriamo che vogliono farle un sopralzo. Autolesionismo demenziale frutto della nuova ignoranza milanese. Dopo aver distrutto la metropolitana di Albini e di Bob Noorda (un capolavoro), si mette mano anche al gioiello di Gardella… A due passi dalla Triennale: speriamo che Davide Rampello alzi un po’ la voce. C’è anche una petizione da firmare (azz.. solo 237 a oggi). E un blog sul quale tenersi informati
Più. La giunta di Milano s’è lavata le mani della mano di Maurizio Cattelan. Nel senso che ha rimandato la decisione di sei mesi, cioè alla giunta che verrà. Un buon segnale, perché Cattelan poteva finire nel tritatutto elettorale, invece l’ha scampata.
Più. Spostandosi a Roma. A pagina 210 dell’intervista al Papa uscita prima di Natale, Benedetto XVI a proposito della presunta ostiulità della chiesa verso le donne, dice che a Roma c’è una chiesa dove i quadri hanno tutti soggetti femminbili. Non dice quale. Chi sa qual è?
Meno. Ho scoperto che Paolo Portoghesi ha progettato una chiesa per il paese umbro in cui risiede, Calcata, dedicata ai Santi Cornelio e Cipriano. Si dimostra che chi costruisce belle moschee non può costruire belle chiese. L’enfasi della struttura a stella che si alza come un cappello da cuoco sembra una macchina scenica per uno spettacolo. Anche a Salerno, qualche anno fa aveva fatto ricorso a questa stanca reminiscenza borrominiana. Ma Borromini è uno di quegli autori cui è sempre pericoloso appoggiarsi… i suoi equlibri, un po’ esoterci, li conosceva solo lui…
Più (?). Ho scoperto anche che Sigmar Polke prima di morire ha realizzato delle vertate per una chiesa evangelica di Zurigo, il Grossmuenster. L’agata è l’elemento e la forma portante. Di una bellezza molto alchemica. A naso però mi sembra più grande il tentativo di Richter nella Cattedrale di Colonia.