Questo articolo è uscita sul numero di luglio di Vita , nella rubrica Life Museum.
Otto ore. Proprio 100 anni fa il Consiglio superiore del lavoro, su proposta di Filippo Turati, approvava un disegno di legge per regolamentare l’orario lavorativo di operai e impiegati. L’anno successivo le relazioni e il testo del ddl vennero raccolti dallo stesso Turati in un volume che segna un importante punto fermo nella nostra storia. Sono passati 100 anni e Serena Vestrucci, una delle artiste più interessanti oggi attive in Italia ha voluto dedicare un omaggio concettualmente coerente con quel testo e con il suo contenuto di così profondo valore civile. Infatti nell’arco di una giornata lavorativa di 8 ore, armata di una semplice forbicina, ha lavorato su alcune delle pagine, arrivando a realizzare quella sorta di sorprendente inflorescenza che vediamo spuntare dall’azzurro carta zucchero della copertina.
Vestrucci non è nuova a questo tipo di lavori determinati da un arco di tempo: è il modo con cui un’artista chiarisce che il proprio fare è un “lavoro”, al punto da stare dentro l’arco orario di un ipotetico contratto con se stessa. L’arte non è un agire in libera uscita, ma è metodo, disciplina, magari anche autolimitazione. Si potrà ammirare quest’opera di Serena Vestrucci in un contesto unico e affascinate: è la “straperetana”, una manifestazione che occupa un piccolo borgo in provincia dell’Aquila, appunto Pereto, fino al 10 agosto. Sono 18 gli artisti chiamati dagli ideatori della manifestazione (Paola Capata, Delfo Durante e Saveri Verini che ne è il curatore), prendendo possesso di vicoli, piazze, abitazioni dismesse, edifici storici. La suggestione di questa terza edizione è la Luna. E la domanda suggerita agli artisti è “che cosa portereste sulla Luna?”. Vestrucci ha risposto così, con il fiore delle 8 ore.