Entrare quando di si fa sera e scende il buio sulla città nella chiesa di Santa Maria Rossa a Milano è un’esperienza che una volta nella vita va fatta. È la chiesa “accesa” dai neon di Dan Flavin. Già da fuori si è catturati dalla luce blu diffusa nella navata che passa dalle vetrate; ma quando si entra lo spettacolo purissimo delle transizioni verso il rosso drammatico che taglia il transetto sino al giallo “glorioso” dell’abside, riempie davvero di commozione. Mi sono sempre chiesto come un artista che non aveva mai visto questa chiesa e che aveva mandato le sue indicazioni molto precise via posta dall’America poco prima di morire nel 1996, sia potuto arrivare a risultati non solo così belli, ma anche così esatti rispetto al luogo inteso come architettura e soprattutto così intrinsecamente coerenti rispetto al luogo, inteso come senso e funzione. L’arte religiosa nel nostro tempo è davvero figlia dell’imprevisto. Forse può essere solo figlia dell’imprevisto.
Questa pagina, ambientata a Santa Maria Rossa, tratta dal libro di Tiziano Scarpa, Il brevetto del geco, rende l’idea…
«Il tuo spazio è qui sotto. Ma questo cielo è un’illusione protettiva: è ridotto a una forma a una forma elementare; una piccola volta geometrica, la metà di un cilindro, tinteggiato da una luce colorata (è la volta disegnata da Giovanni Muzio, architetto della chiesa, ndr). Guarda là in fondo, invece. Davanti a te. Oltre questa sala d’aria blu c’è tutta un’altra luce, più chiara, speciale, come quella che si concentra nelle sorgenti luminose: la gialla doratura del sole. Ma per raggiungerla bisogna passare attraverso una ferita, un’effusione di sangue, bisogna incrociare la luce rosse, attraversarla. Il blu, poi il rosso, poi il giallo. E tuttavia anche quella ferita rossa, quel dramma che si mette di traverso interrompendo lo slancio del blu verso il giallo, non è un velo di sangue; è una luce anche quella, irradiante, che sanguina luce».
che meraviglia!
rivedere l’annunciazione di Domenico Veneziano
paola marzoli
22 Mar 17 at 7:44 pm edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>