Ultime battute dell’intervista con Michael Archimbaud (aprile 1992, pochi giorni prima della morte).
«L’importante per un pittore è dipingere e basta» «Dipingere ad ogni costo» «Sì, anche dei falsi, pur di dipingere».
«Sì, preferisco sempre che le mie tele siano incorniciate e sotto vetro. È un’idea di oggi quella secondo cui i quadri non vanno incorniciati, ma ho l’impressione che, in relazione a ciò che è la pittura, si tratti di un’idea falsa. La cornice è una cosa artificiale, e viene messa apposta per rafforzare l’aspetto artificiale della pittura. Più l’artificio delle tele che si realizzano è evidente, più vale questa consuetudine e più la tela ha possibilità di funzionare, di mostrare qualcosa. Può sembrare paradossale, ma in arte è un fatto indubitabile: si raggiunge uno scopo attraverso l’impiego massimo di artificio, e si riesce a creare qualcosa di autentico quanto più l’artifico è evidente».
Come diceva anche Picasso (e lo ricordo grazie al mitico Chaim Potok): “l’arte è una bugia che ci fa comprendere la verità”
Beatrice
10 Ott 08 at 2:26 am edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>