Un quadro visto a Venezia, alla mostra dell’ultimo Tiziano, il mese scorso. Groviglio di braccia, tutte in azione. Braccia che artigliano. Decisamente il vecchio non ha pace, e non lascia in pace. La deriva dionisiaca si rivela fonte di illusioni. Sviluppa solo film di crudeltà. Il patetico Apollo, laddietro, sembra scoria di una stagione finita. Non c’è più spazio per dolcezze. Tutt’al più per un’insanabile, corrusca malinconia.
(Ma il capolavoro era messo a fianco dell’immensa Pietà dell’Accademia. Un delitto espositivo)