Robe da chiodi

Hanno fatto il lilfting ad Antonello

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Il ministero dei Beni culturali festeggia un dato positivo di ingresso ai musei italiani nel primo semestre 2010. Più 12,20% annuncia il manifesto. Il dato è relativo ai musei statali. Il numero complessivo è di 18.430 mln di visitatori, con un numero davvero spropositato di visitatori a ingresso gratuito (11,552 mln, più 16,5%). Sarebbe interessante capire chi c’è in questo esercito di “portoghesi”: tutti under 18 e over 65?

Sin qui i numeri. Un po’ confusi ma positivi. Il gran pasticcio avviene con l’immagine che accompagna la comunicazione. È il Ritratto di personaggio maschile, con berretta rossa di panno in testa, che però è conservato alla National Gallery di Londra. Davvero strana la scelta: quasi che nei musei italiani mancasse un quadro adeguato a desiderata di questi demenziali comunicatori. Che in realtà non si sono limitati a questa scelta davvero improvvida, ma si sono permessi di ritoccare in photoshop il quadro di Antonello per correggergli a tradimento la bocca, intervenendo sulle labbra che nel manifesto sembrano quelle dipinte da uno dei madonnari da strada (immagine a destra). Il tutto per assecondare (immagino) la geniale idea di accendere un sorriso sul volto del misterioso personaggio.

Se proprio volevano un Antonello con il sorriso ce l’avevano a portata di mano in territorio italiano, al Museo Madralisca di Cefalù (Ritratto di ignoto marinaio, con un leggendario e beffardo sorriso stampato sul viso).

Written by gfrangi

Luglio 30th, 2010 at 8:58 am

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7 Responses to 'Hanno fatto il lilfting ad Antonello'

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  1. Che comunicazione infelice: non solo la scelta dell’immagine (opera meravigliosa, per carità, ma conservata in un museo statale…britannico!), ma anche il claim “E’ passata ‘a nuttata”, per non parlare di quel “+12,20” privo dell’indicazione del segno percentuale.

    Infine, fatemi capire: ma quella citazione iniziale riferita ai critici d’arte in contrapposizione ai numeri, che senso ha?!?

    Marcopino

    1 Ago 10 at 10:39 am

  2. No, giuro, certe porcherie se le tenessero per loro. Hai pienamente ragione sul ritratto di Cefalù, era la cosa più adatta, inoltre era in Italia. Bah, certi geni della comunicazione sono davvero nel posto sbagliato.

    (T)OTILLAF

    2 Ago 10 at 8:29 am

  3. […] dedicati a Giuliano Ferrara. Il suo Ministero ha prodotto questo manifesto, su cui dovete leggere questo post, con i commenti, che ne elencano sommariamente i difetti: errori grossolani, ironie […]

  4. io davvero non avevo capito che 12.20 era una percentuale….

    che dilettanti

    luke

    4 Ago 10 at 10:46 am

  5. troppo facile l’indignazione. Ma come trattenersi?
    Dai vecchi fascicoli della Garzanti su cui ho costruito la mia cultura risulterebbe che quel giovane con la berretta rossa potrebbe essere un autoritratto di Antonello. Ma cosa ha voluto dire il pubblicitario deformando la sua bocca chiusa con quella smorfia di ammicco mafioso. Un: “Antonello contento!”.
    E con ciò si manifesta ancora una volta il limite del nostro tempo. Una cultura adolescenziale. Di ammicchi mafiosi, di baffi alla Gioconda, di sberleffi infantili la cui decodificazione si fa con una frase sola, anzi con una battuta. Come nelle opere di Cattelan.
    Oggi è considerato per lo più inattuale l’esporsi coraggioso con il corpo vivo della materia dipinta, nelle esitazioni e virtù della mano, oltre quello che già si sa di sè. Penso alla materia pittorica di Freud, più che al ragno della Borgeois, che pure è già un bel (ma metaforico) raccontarsi.

    paola

    4 Ago 10 at 12:37 pm

  6. Piccola divagazione: è interessante l’accenno di Paola all’ammicco “mafioso”. Ricordo che lo stesso aggettivo veniva usato da Zeri a proposito di un’altra opera, questa volta non taroccata, di Antonello da Messina, un Cristo (con S. Gerolamo sul verso). A chi interessasse, può trovare la citazione in “Dietro l’immagine”, all’interno della prima conversazione.

    Marcopino

    4 Ago 10 at 1:59 pm

  7. […] anche il lifting ad Antonello This entry was posted in Notizie and tagged beni culturali, bondi, manifesto, […]

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