Robe da chiodi

Gio Ponti come Ettore Spalletti

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Ieri un po’ per caso sono capitato a Milano davanti alla chiesa di San Luca costruita da Gio Ponti. È in una posizione molto defilata, zona via Porpora. Non è su una piazza, ha un lotto non grande in mezzo a condomini dai sei piani in su. Insomma una chiesa mangiata dalla città. Ponti ha dovuto lavorare con pochi mezzi e pochi spazi. Ha innalzato il piano della chiesa per fare stare sotto tutte le strutture di servizio, ha pensato una pianta elemenare a capanna che si annuncia nella facciata, di una semplicità straordinariamente accogliente: infatti è leggermente convessa e arretrata di pochi metri e protetta da una tettoia a capanna che scende a chiudere anche i lati. Devo dire che poche chiese del 900 mi ha subito comunicato l’idea di essere “semplicemente” chiesa, senza nessun sovraccarico di altri significati. Anche l’interno è semplice  (a parte il presbiterio rifatto e un po’ pasticciato, stile marmi levigati): con le fasce bianche e azzurre della grande parete absidale, su cui domina un semplice crocifisso in legno di olmo. Una cosa un po’ francescana e un po’ neo romanica senza passatismi (del romanico a fasce di Pisa). Ma quello che più sorprende è la grande volta della chiesa dipinta tutta di un azzurro intensissimo. Una volta color Madonna. Sembra un Ettore Spalletti ante litteram (qui trovate un po’ di foto).

Written by giuseppefrangi

Gennaio 17th, 2010 at 5:56 pm

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3 Responses to 'Gio Ponti come Ettore Spalletti'

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  1. Ti sto guardando su la7 😀

    OTILLAF

    18 Gen 10 at 9:59 am

  2. Nel suo “Amate l’architettura” Ponti parla della chiesa-casa, della chiesa-capanna. Ci sono i pilastri “a forma di diamante” e poi quattro mura e un tetto. La chiesa francescana, uno stanzone rettangolare, puro. Sui muri le storie sacre dipinte, pagine di devozione. Parlava di San Luca sicuramente.

    Lorenzo

    26 Gen 10 at 12:08 am

  3. … notevoli anche i tagli di luce che danno leggerezza a tutta l’architettura.

    ella

    15 Feb 10 at 5:49 pm

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